Domenica 6 marzo 2016 ore 21.00
Castello dei Conti Oliva
Ingresso Libero
Domenica 6 marzo 2016 ore 21.00
Castello dei Conti Oliva
Ingresso Libero
Università di Verona – Dipartimento di Informatica
Strada le Grazie 15, 37134 Verona
Nell’incontro si tratteranno numerosi temi relativi alla vita delle collezioni storiche di materiale informatico : dalle problematiche di gestione alle opportunità culturali, dalla fruibilità alle occasioni di collaborazione. Un’attenzione particolare sarà posta alla potenzialità della “vecchia” informatica come strumento didattico per avvicinare le nuove generazioni al mondo della matematica e della logica, dell’elaborazione dei dati e del calcolo automatico.
Nell’occasione sarà possibile visitare la collezione del Dipartimento di Informatica dell’Università di Verona.
Pennabilli notte dei musei,
sabato 21 maggio 2016
Nota bio-bibliografica
BALDONI RENZO, nato a Pennabilli (Rn)
il 10/8/1950 ed ivi residente in via Caroni 1
Attualmente:
Piergiorgio Odifreddi
Konrad Zuse
Tonino Guerra
Il 29 luglio 2015 il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo On. Dario Franceschini ha visitato il Museo Mateureka e la mostra su Ipazia riportandone un’ottima impressione. Ci ha lasciato con la promessa che tornerà possibilmente con il ministro della Pubblica Istruzione.
Naturalmente ne saremmo molto felici e ringraziamo il Ministro per la sua graditissima visita.
Il grande successo di pubblico e mediatico attorno alla mostra su Ipazia e la richiesta di numerosi docenti che desiderano portare le loro classi, all’inizio del prossimo anno scolastico, a vedere la mostra, hanno convinto il direttivo del museo Mateureka a prorogarla fino al 13 dicembre 2015.
Verrà poi allestita, durante il periodo natalizio di chiusura delle scuole, la nuova mostra, aperta per tutto il 2016, su “L’Antico Egitto: vita e morte lungo il Nilo”.
Finora 126 quotidiani e riviste ed oltre 600 siti internet hanno parlato e segnalato la mostra su Ipazia.
N.B. Diversi quotidiani hanno parlato di “Mateureka, museo del Calcolo di Rimini”; in realtà il museo è a Pennabilli, in provincia di Rimini!!!
Dopo la visita al Museo Mateureka e alla sua mostra “Ipazia, matematica alessandrina”, gli allievi della classe 4 C a tempo pieno dell’ I.C.S. “Marianna Dionigi” di Lanuvio (Roma) hanno ritratto vari personaggi, di varie epoche, scaturiti dallo studio delle varie civiltà in storia, da argomenti geografici o scientifici. Grandi occasioni di approfondimento sono state offerte, anche, dalla visita alla mostra “Numeri dallo 0 a ∞” – Roma, dalla lettura di libri di matematica della scrittrice Anna Cerasoli, dal catalogo del Museo del Calcolo Mateureka – Pennabilli, dai laboratori sui regoli di Nepero e di Genaille (in fase di lavoro) per la risoluzione di moltiplicazioni e divisioni
Il lavoro rappresenta un’attività multidisciplinare, che ha messo in connessione diverse discipline: la storia, filosofi, studiosi, matematici, astronomi, letterati di civiltà passate. Personaggi più moderni o della nostra epoca: navigatori, cartografi, scienziati, musicisti, incontrati grazie alla lettura di libri o di cataloghi di matematica e dalle varie mostre che gli alunni hanno visitato.
Anche la mostra di pittori importanti ha aiutato a dare un valore al disegno. Il tutto è nato, comunque, nel sapere che in tempi lontani una donna colta Ipazia di Alessandria sia stata apprezzata al pari di un uomo. In questa occasione , le maestre hanno letto stralci dal libro Ipazia della Ronchey. Un ringraziamento particolare alle maestre curatrici del progetto: Ciafrei Romina e Corazza Lucia.
Questi i personaggi ritratti e gli “artisti” che li hanno eseguiti:
ARCHIMEDE: Moretta Arianna COPERNICO: Cianfanelli Leonardo DURER: Passalacqua Federico EINSTEIN: Sanna Lorenzo ERATOSTENE: Ciocca Gabriele EUCLIDE: Bucsa Jonut FIBONACCI: Liccardo Sebastian GUTENBERG: Harabagiu Dennis IPAZIA: Renzi Helena MERCATORE: Morrone Gabriele MOZART: D’Ettore Simona PETERS: Bratie Gabriele PITAGORA:Candi Marco TALETE:Petriccca Andrea TOLOMEO: Monterubbianesi Elisa SIERPINSKI: Ghiorghita Leonardo
I lavori rimarranno esposti nel Museo Mateureka, nei mesi di luglio e agosto 2015, nel salone prospiciente la mostra su Ipazia, come interessante segno della collaborazione fra Scuola – Museo.
Intervista di Rete 8 VGA (canale 86 del Digitale Terrestre) al prof. Renzo Baldoni sul museo e sulla mostra temporanea dedicata a Ipazia.
Il Museo del Calcolo Mateureka ricorda ed onora con una mostra la scienziata Ipazia di Alessandria a 1.600 anni dalla sua morte; donna eccezionale, conosciuta e studiata come filosofa, ma anche valente astronoma e prima donna matematica di cui abbiamo ragionevoli informazioni documentate.
Nella mostra, allestita all’interno del museo, abbiamo focalizzato, deliberatamente, la nostra attenzione solo e soltanto sul contributo di Ipazia come matematica.
Apparteneva a una famiglia di ottima estrazione; suo padre, Teone, era un personaggio di spicco, astronomo e direttore del museo di Alessandria, istituzione dalla quale dipendeva la grande Biblioteca, gioia del mondo ellenico (v. appendice 2).
Secondo alcuni testimoni a lei vicini era graziosa d’aspetto e, data la sua sapienza, si muoveva a proprio agio in un mondo di uomini, dimostrazione di un carattere eccezionale, per quel tempo. Come racconta Suida, intellettuale bizantino, e conferma Filostorgio, nella sua Storia ecclesiastica: “Ipazia divenne molto migliore del maestro (il padre Teone) e finì per essere lei stessa maestra di molti nelle scienze matematiche”. Aveva un modo di insegnare particolarmente efficace e un’argomentazione fluente ed accorrevano ad Alessandria da ogni parte per ascoltarla. Dopo la distruzione del Tempio di Serapide, impartiva le lezioni solo a casa propria. Poco incline alla frivolezza, aveva una natura ascetica. Sappiamo con certezza, perché tutte le fonti sono concordi nel testimoniarlo, che quanto Ipazia era morigerata nella vita e nei sentimenti tanto era diretta, quasi brutale, nel modo di fare e di parlare. Molto probabilmente Ipazia fu, ai suoi tempi, il numero uno in matematica.
Il contributo di Ipazia all’attività del padre pare indiscutibile; per esempio, anche se Teone non inventò l’astrolabio, partecipò attivamente al suo sviluppo e perfezionamento, e Ipazia si relazionò ampiamente con questo strumento (v. appendice 5 e la vetrina verticale). Anche i commenti scritti da Teone (v. appendice 3) sull’opera più grande di Tolomeo (100 circa- 170 circa), l’ Almagesto, si debbono, secondo alcuni studiosi, in gran parte alla mano della sua amorevole figlia. Teone la considerava superiore a sé in matematica e Damascio, ultimo scolarca dell’Accademia di Atene, nella sua Vita di Isidoro, scrive di lei come di una “donna versata nella geometria”.
Secondo Suida, Ipazia scrisse commenti alle Coniche di Apollonio di Pergamo (262 a.C.- 190 a.C.) (v. appendice 6) e all’Aritmetica di Diofanto di Alessandria (200/214 d.C.-284/298 d.C.)(v. appendice 7). Il nome di Ipazia è poi associato a un’opera chiamata dalle fonti Canone astronomico, probabilmente un commentario alle Tavole facili di Tolomeo all’interno del commento di Teone, che scrive “edizione riveduta da mia figlia, la filosofa Ipazia”. Riguardo alle macchine che, probabilmente, faceva costruire agli allievi, possiamo solo citare con certezza un astrolabio piatto, un idroscopio, che ha attirato l’attenzione del grande matematico Fermat, e un aerometro, per attenerci a quanto riferito da Sinesio; tutto il resto è illazione, o congettura. Ma il grande merito di Ipazia e di suo padre Teone, è stato quello di preservare i testi classici di matematica e, fra questi, specialmente gli Elementi di Euclide.
All’inizio il visitatore è accolto da Ipazia, sotto forma di una bellissima statua, realizzata dalla prof.ssa Lidia Masi. L’autrice ha saputo creare una sintesi meravigliosa ed efficace di Ipazia: il suo volto, che non è ellenico ma egizio e lo sguardo rivolto al cielo che richiama il suo essere astronoma; il portamento altero e dignitoso tipico della filosofa, e l’astrolabio in mano e i rotoli dei libri matematici ai piedi e il cono delle coniche per il suo essere matematica ed inoltre la catena spezzata e le piccole ali dorate sul capo, per Ipazia divenuta ormai per tutti simbolo della libertà di pensiero.
La prima vetrina contiene, in cartaceo, le 5 opere studiate da Ipazia [ELEMENTI (300 a.C.) di Euclide; CONICHE (220 a.C. circa) di Apollonio; ALMAGESTO (150 d.C.) e CANONE ASTRONOMICO di Tolomeo; ARITMETICA (250 d.C. circa) di Diofanto] che sono consultabili anche in formato elettronico sui computer che contengono, inoltre, le liste delle donne matematiche e delle donne della scienza dove ogni figura dell’elenco può essere approfondita, oltre ad un’esauriente bibliografia su Ipazia.
La vetrina strumenti contiene , fra l’altro, un meraviglioso astrolabio e una sfera armillare del XVIII secolo, strumento presente già presso gli antichi greci e gli scienziati dell’Estremo Oriente e fu descritta da Tolomeo, vissuto ad Alessandria nel II secolo d.C. e da Teone ( 365 circa), padre di Ipazia.
Nella saletta di proiezione è possibile visionare alcuni spezzoni del film Agorà, sulla vita di Ipazia; filmati sulla matematica greca ed uno sulla città di Alessandria d’Egitto, la sua biblioteca e il suo faro.
Nella vetrina moderna, in evidenza, il cratere “Ipazia” sulla Luna, omaggio degli astronomi alla grande scienziata e numerosi testi storici e scientifici serviti per la realizzazione dei pannelli espositivi (che contengono le dieci appendici).
Fra i tanti, anche il grande Raffaello Sanzio nel suo stupendo affresco La Scuola di Atene, dedicato alle perle del pensiero greco, (v. appendice 1 e il quadro) e il giovane Giacomo Leopardi nella sua Storia dell’astronomia hanno reso onore a Ipazia.
Il tempo poi ha fatto di lei un’icona del femminismo, della tolleranza e della libertà di pensiero.
Infine, non è possibile non ricordare le altre donne della matematica e, più in generale, il ruolo delle donne nella scienza , tema ripreso nelle appendici 9 e 10.
Onore e lunga vita alla memoria di Ipazia
Inaugurazione della mostra Sabato 27 dicembre 2014 ore 16.00.
Il Museo Mateureka, a 1.600 anni dalla morte di Ipazia di Alessandria, intende onorare questa scienziata. Della sua vita, e ancor più della sua morte, si è detto di tutto; fu celebrata e idealizzata, ma anche mistificata e fraintesa. Noi, per non aggiungere parole a parole, desideriamo ricordare, basandoci su documentazioni storiche, il suo contributo come matematica. Parlando di Ipazia non è possibile però non ricordare le altre donne della matematica e, più in generale, il ruolo delle donne nella scienza che ci piacerebbe approfondire, a margine della mostra, con un convegno.
Alcuni brevi flash su Ipazia, tratti dalla presentazione-relazione della mostra:
Aggiungiamo, con gioia, all’elenco, Maryam Mirzakhani, prima donna a vincere, nell’agosto 2014, la prestigiosa Medaglia Fields per gli studi sulla geometria iperbolica. Prima di lei il riconoscimento era stato assegnato a 52 uomini.
Ogni figura dell’elenco (Appendice 9 e 10) può essere approfondita sulle stazioni multimediali allestite per la mostra.
Onore a Ipazia e alle tante donne-scienziato che hanno consacrato agli studi scientifici gran parte della loro vita, per rendere il mondo più comprensibile, più giusto e più bello.
La mostra è allestita presso il Museo Mateureka per tutto l’a.s. 2014/2015, il convegno sul ruolo delle donne nella scienza è in data da destinarsi, desiderando grandemente la presenza di Maryam Mirzakhani, prima donna a vincere la prestigiosa Medaglia Fields, il “Nobel” della matematica.
Da: Segreteria Premio “Frontino – Montefeltro”
A: Mateureka
Preg.mo Prof. Renzo Baldoni Museo della Matematica
Corpo del messaggio:
Sono lieto di comunicarle che il Museo della Matematica di Pennabilli è stato prescelto quale vincitore del Premio Nazionale di Cultura “Frontino Montefeltro”, XXXIII edizione 2014, per la Sezione Cultura e Scienze.
La premiazione avverrà nella giornata di domenica 26 Ottobre 2014, ore 10,30 presso il Complesso monumentale di Montefiorentino di Frontino. Seguirà invito e programma.
Congratulazioni vivissime a nome mio personale e del Rettore dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” Prof. Stefano Pivato.
Il Sindaco Dr. Andrea Spagna
La foto della premiazione:
Sabato 25 ottobre ore 16 inaugurazione del quadrato magico “Il Perfetto”, di ordine 96, con la presenza dell’autore, il maestro Michele Di Lonardo.
Quadrato Magico “Il Perfetto”
di Michele Di Lonardo
di ordine 96 con numeri da 1 a 9216 e costante 442.416
Caratteristiche:
I subquadrati di ordine 4 e multipli di 4 sono “magici”.
La costante magica 442.416 è inoltre presente in numerose e svariate figure geometriche come quadrati,
rettangoli, triangoli, rombi e altri poligoni e figure (evidenziati solo alcuni esempi).
“Nella vita osservate queste tre virtù: Curiosità per ideare, Passione per operare, Pazienza per ottenere”
Per l’inaugurazione nelle foto il maestro Michele Di Lonardo con i suoi familiari e il maestro Di Lonardo (a destra) con il fondatore di Mateureka
Castel San Pietro Terme (Bologna)
7 – 8 – 9 novembre 2014
Sabato 8 e domenica 9 novembre, Hotel delle Terme, sala rossa
Laboratorio – mostra per la scuola secondaria di I e II grado, a cura di Renzo Baldoni (Mateureka, Museo del Calcolo di Pennabilli): 1614 – 2014: 400 anni di Logaritmi.
Sabato ore 8:30-12:30 e domenica ore 8:30-12:00.
Maryam Mirzakhani, 33 anni, americana di origine iraniana, laureata ad Harvard, è la prima donna a vincere la Medaglia Fields, considerata il “Nobel” della matematica.
Insegna alla Stanford University in California, dove si è concentrata sulla geometria iperbolica.
Prima di lei il riconoscimento era stato assegnato a 52 uomini. “E’ un grande onore”, ha detto la studiosa.
inComune, notiziario del Comune di Pennabilli
Corriere Rimini
La coclea, attribuita ad Archimede (287-212 a.C.), è una macchina che facendo discendere l’acqua, la fa salire. Azionata con i piedi, era molto diffusa in epoca romana (ante 39 a.C.) e viene descritta da Vitruvio nel 25 a.C. nel suo De Architectura.
La troviamo anche in due affreschi di Pompei. Nel Rinascimento viene studiata da L.B. Alberti, da Francesco di Giorgio, da Leonardo da Vinci, da G. Galilei e Guido Ubaldo Del Monte (1615).
Una delle formelle più significative che ornavano il Palazzo Ducale di Urbino riguardava proprio la coclea, che viene rappresentata con a lato una fronda di quercia per significare l’alto contenuto di pensiero che ha portato alla sua invenzione.
La coclea presente a Mateureka è stata donata dal prof. Ing. Pier Gabriele Molari, della Università di Bologna, e costruita nell’ a.a. 2012-2013 come materiale di studio per il Laboratorio di Storia dell’ ingegneria meccanica dagli allievi ingegneri:
W. Schickard (1592-1635), matematico amico di Keplero, basandosi sui logaritmi e sui bastoncini di Nepero, costruisce il suo orologio da calcolo nel 1623.
I sei cilindri verticali sono tavole di moltiplicazione, gli ingranaggi sotto effettuano le addizioni e sottrazioni meccanicamente.
L’originale andò distrutto in un incendio nel 1624.
Questa qui esposta è una delle tre repliche, perfettamente funzionanti, della prima calcolatrice meccanica della storia (le altre due sono all’Università di Tubinga e nella casa natale di Keplero (Wurtemberg).
Matematica Senza Frontiere è l’edizione italiana di Mathématiques Sans Frontières, nata per la scuola superiore nel 1989 nell’Alsazia del Nord a cura di Inspection Pédagogique Régionale de Mathématiques, IREM (Institut de Recherche sur l’Enseignement des Mathématiques) e Académie de Strasbourg, dal 1990 diffusa in Germania e dal 1991 in Italia.
Nel corso degli anni si è estesa a molti Paesi europei ed extraeuropei raggiungendo scuole appartenenti a 38 Nazioni: Algeria, Austria, Belgio, Brasile, Bulgaria, Camerun, Canada, Cina, Egitto, Emirati Arabi, Ecuador, Finlandia, Francia, Germania, Ile Maurice, India, Italia, Lettonia, Libano, Madagascar, Marocco, Messico, Polonia, Repubblica Ceca, Regno Unito, Romania, Russia, Scozia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Taiwan,Togo, Tunisia, Turchia, Ungheria e USA con una partecipazione da 2 400 studenti all’attuale di 270 000 provenienti da 10 000 classi.
In Italia l’iniziativa è promossa dall’ Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia – Direzione Generale, sostenuta e pubblicizzata dalla Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica del MIUR.
Sia la competizione senior sia il concorso relativo al Logo sono riconosciute dal MIUR nell’Albo delle iniziative di Valorizzazione delle Eccellenze.
Il prof. Molari ha donato a Mateureka la splendida coclea di Archimede, costruita con i suoi allievi ingegneri dell’Università di Bologna.
Nella foto: il professor Molari (a destra) e Baldoni vicino alla coclea.
24 aprile 2014 ore 16 presentazione, a cura del prof. Pier Gabriele Molari, dei libri Le mechaniche (1581) e Sulla coclea. Libri quattro (1615) di Guido Ubaldo Del Monte
Biblioteca Diocesana, via del seminario, Pennabilli
La Casa editrice Forni è lieta di offrirLe al prezzo speciale di euro 50,00 entrambi i volumi in calce descritti.
Coloro che faranno pervenire la richiesta alla Casa editrice Forni via mail (editoriale@fornieditore.com), via telefono (051/6814142), via posta (Via Stelloni n. 3/a – 40010 Sala Bolognese – Bo-), entro il 10/05/2014, facendo riferimento alla presentazione odierna, riceveranno i due volumi senza spese ulteriori.
Chi, invece, vorrà acquistare un solo volume usufruirà dello sconto del 20% sul prezzo di copertina.
Del Monte Guido Ubaldo, Sulla coclea. Libri quattro (Venezia 1615). Tradotti e curati da E. Magnini e P.G. Molari. In-8, pp. 196, ill., br.
[97-888-271-3085-1]
Prezzo di copertina euro 36,00
Galileo, con chiaro riferimento a questo libro, scrive “Della coclea d`Archimede per levar l`acqua”: “Non mi pare che in questo luogo sia da passar con silenzio l`invenzione di Archimede d`alzar l`acqua con la vite: la quale non solo è maravigliosa, ma è miracolosa; poiché troveremo, che l`acqua ascende nella vite discendendo continuamente”.
Del Monte Guido Ubaldo, Le mechaniche (Venezia 1581). A cura di P.G. Molari. In-8, pp. 280, br.
[97-888-271-3086-1]
Prezzo di copertina euro 38,00
Come scrive Guido Ubaldo, il libro è “a beneficio di chi si diletta di questa nobilissima Scienza; & massimamente di Capitani di guerra; Ingegnieri, Architetti, & d`ogni Artefice, che intenda per via di Machine far opre maravigliose, e quasi sopra naturali”.
Nell’a. s. 2013/2014 il Museo del Calcolo Mateureka festeggia con una mostra i 400 anni della pubblicazione del Mirifici Logarithmorum Canonis Descriptio (1614) di Nepero presentando i logaritmi come una delle idee-matematiche più importanti e prolifiche.
Argomenti della Mostra:
Logarithmorum Canonis Descriptio
Giovanni Nepero
Regolo Calcolatore
Al centro della mostra troneggia un grande albero dai cui rami pendono i più antichi libri di matematica presenti nella biblioteca del museo Mateureka. Idealmente, in quell’albero, è racchiusa tutta la conoscenza matematica dell’uomo, dalle tavolette sumere con impressi sull’argilla i primi segni numerici, all’invenzione dei sistemi per contare e per scrivere i numeri legata allo sviluppo dei traffici commerciali e della vita economica. Dagli Elementi di Euclide al primo libro di matematica, Larte de labbacho, impresso a stampa a Treviso nel 1478; dall’ Aritmetica del Calandri con le sue preziose miniature fiorentine tardorinascimentali che ne fanno, da un punto di vista estetico, il più bel libro di matematica mai pubblicato, alla Summa e al De Divina Proportione di Pacioli, con le 60 meravigliose tavole disegnate da Leonardo; dal foglio 231 r del Codice Atlantico in cui è rappresentato il modo di trovare la radice cubica, all’ Encyclopédie, opera colossale con la sua idea di una cultura unitaria e alla più insolita edizione (1847) dei Primi sei libri degli Elementi di Euclide, iperdecorata per la gioia degli appassionati della geometria e dell’estetica scientifica vittoriana.
Attorno all’albero sono esposti, in originale o in copia anastatica, su diverse bacheche, alcuni degli oltre 1.400 volumi antichi (del ‘500, ‘600, ‘700) che il museo ha iniziato a riversare in formato digitale. Nel laboratorio annesso, una carrellata grafica su come l’uomo costruisce conoscenza, la mette in comune, fornendo nuove conoscenze e su come la scrittura sia diventata la memoria dell’uomo. In concreto poi viene spiegato come nasce un libro di matematica mostrando le fasi di lavorazione dell’ultima pubblicazione di Mateureka, il volume Matematica antica, di 400 pagine con oltre 1.000 illustrazioni che presenta la matematica e gli aspetti peculiari di 12 popoli antichi (Sumeri, Elamiti, Babilonesi, Egiziani, Ittiti, Fenici, Ebrei, Minoici, Micenei, Greci, Etruschi e Romani).
Grazie a stazioni multimediali è possibile consultare, ad esempio, tutti i 1750 disegni su 1119 fogli del Codice Atlantico o tutta l’ Encyclopédie con le sue 23.135 pagine e 3.132 tavole o, molto più semplicemente, cogliere da un ramo dell’albero della conoscenza il libro desiderato, in formato digitale, e goderselo sul proprio reader e-book.
Curatore della mostra è il prof. Renzo Baldoni, fondatore di Mateureka e autore del volume Matematica antica, che attualmente si occupa del progetto “Dalla fatica al piacere di contare” con l’obiettivo di far comprendere e amare la matematica perché “la matematica è il linguaggio dell’universo” (Galilei) e “la creazione più originale dello spirito umano” (Whitehead) e può rappresentare per ognuno di noi la più affascinante delle avventure.
La mostra è visibile, presso il Museo Mateureka,
Non è più disponibile, perchè esaurito, il volumeMatematica Antica,
frutto dello studio e delle ricerche svolte dal fondatore del Museo, il prof. Renzo Baldoni.
Il libro, di 368 pagine, con oltre 1.000 illustrazioni, foto e schemi e con 120 schede di approfondimento, presenta la matematica e gli aspetti peculiari dei popoli antichi. Basato sui documenti storici – oltre 300 tavolette cuneiformi, 300 papiri e 600 studi specialistici analizzati nel corso di sette anni – è un invito a scalare il meraviglioso Albero della Matematica aiutando il lettore a mettere i piedi, in tutta sicurezza e tranquillità, sui vari rami.
( 350 pagine, 1.000 illustrazioni, 120 schede di approfondimento)
Primo ramo: Le origini della matematica (dal 30.000 a.C.)
(11 pagine, 16 illustrazioni, 5 schede)
L’inizio dei numeri
Contare
L’invenzione della base
Schede ”saperne di più”:
Secondo ramo: Matematica babilonese (dal 3.500 a.C.)
(53 pagine, 146 illustrazioni, 19 schede)
Mesopotamia
Il principio di posizione e l’invenzione dello zero
Le operazioni fondamentali
Calculi sumeri ed elamiti
Tavolette sumeriche
Distinta sumerica
Cono di fondazione
Tavoletta YBC 7289
Tavoletta Plimpton 322
Tavoletta di Shuruppak
Tavoletta di Tell Harmall
Tavoletta AO 8862
Schede “saperne di più”:
Terzo ramo: Matematica egiziana (dal 3.000 a.C. circa)
(57 pagine, 175 illustrazioni, 18 schede)
Il Nilo: forza vitale dell’Egitto
Le cifre egizie
Fonti storiche
Il papiro di Rhind
Il papiro di Mosca
Il papiro Reisner, il papiro di Berlino, il papiro di Kahun
Il rotolo di cuoio, le tavolette di legno
Schede “saperne di più”:
Quarto ramo: Matematica mediterranea (dal 1.700 a.C. circa)
(58 pagine, 199 illustrazioni, 24 schede)
Ittiti
Numerazione ittita
Schede “saperne di più”:
Fenici
L’origine dell’alfabeto lineare
La notazione numerica dei Fenici
Schede “saperne di più”:
Ebrei
Le lettere numerali ebraiche
Schede “saperne di più”:
Minoici
Le cifre cretesi
Lineare A
Lineare B
Schede “saperne di più”:
Quinto ramo: Matematica greca (dall’800 a.C. circa)
(129 pagine, 392 illustrazioni, 39 schede)
Lettere per contare
Le fonti generali
Periodo classico (600 a.C. – 300 a.C.)
Talete e la scuola ionica
Pitagora e la scuola italica
I pitagorici e la musica
L’astronomia pitagorica
La scuola eleatica
Zenone di Elea
Schede “saperne di più”:
L’ età eroica (400 a.C. circa)
La duplicazione del cubo o problema di Delo
Trisezione di un angolo e curva di Ippia
Quadratura del cerchio
Quadratura della lunula
Archita di Taranto
Algebra geometrica
Platone e la scuola platonica
Eudosso di Cnido
Le sfere omocentriche di Eudosso
Aristotele
L’età alessandrina
Euclide
Gli Elementi
Archimede
Il corpus archimedeo
Schede “saperne di più”:
Apollonio
Eratostene
Nicomede
Diocle
Perseo
Zenodoro
Ipparco
Menelao
Tolomeo
Erone
Diofanto
Simboli antichi
Pappo
Teone, Ipazia, Proclo
Il declino della matematica greca
Schede “saperne di più”:
Sesto ramo: Matematica romana ( 750 a.C. – 476 d.C. circa)
(42 pagine, 72 illustrazioni, 13 schede)
Gli Etruschi
Le cifre etrusche
Schede “saperne di più”:
I Romani
Le cifre romane
Schede “saperne di più”:
bibliografia e siti internet.
La collana Dalla fatica al piacere di contare sarà formata da otto volumi:
volume 1 – Matematica antica
volume 2 – Matematica extraeuropea
volume 3 – Medioevo e Rinascimento
volume 4 – il 600 ( XXVII secolo)
volume 5 – il 700 (XVIII secolo)
volume 6 – l’800 (XIX secolo)
volume 7 – il 900 (XX secolo)
volume 8 – oggi (XXI secolo).
Nuove acquisizioni del Museo:
Il Museo del Calcolo di Pennabilli ha ospitato una mostra sulla crittografia grazie alla collaborazione tra le Regioni gemellate Wielkopolska e Emilia-Romagna.
Ascolta l’intervista di Radio Emilia Romagna al prof. Renzo Baldoni:
Professor Baldoni, da migliaia di anni la storia dell’uomo è attraversata dalla lotta fra chi inventa metodi sempre più sofisticati per trasmettere messaggi segreti e chi fa di tutto per decrittare i codici, cioè scoprirne il significato nascosto. In questo scontro vengono coinvolte la matematica, la linguistica, l’enigmistica, la statistica, l’elettronica, l’informatica, la fisica quantistica. La mostra organizzata a Pennabilli dalla Regione Wielkopolska in collaborazione con il Consolato Generale della Polonia a Milano, che cosa ha insegnato in questo senso?
Dalla decodifica della macchina crittografica tedesca Enigma al computer, il passo è stato davvero breve? E’ vero, cioè, che una delle ricadute tecnologiche più importanti della lotta fra inventori e solutori di codici è stato proprio il computer?
Il museo che lei dirige, visitato ogni anno da migliaia di studenti, è nato all’insegna di Galileo Galilei, secondo il quale il libro dell’universo è scritto in un linguaggio matematico. E’ dunque la matematica che detiene il segreto ultimo della forma e dello spazio, il segreto dell’universo?
A proposito di segreto, fino a poco tempo fa la crittografia, anche grazie alla guerra fredda, era vista come un’arma al servizio dei militari e della sicurezza delle principali nazioni. Oggi, invece, un numero enorme di messaggi viaggia su ogni sorta di canali, dalla posta tradizionale al telefono, alla radio, al telefax, a internet e alle linee di trasmissione dei dati ad alta velocità; spesso sono informazioni preziose e riservate, da proteggere da orecchi e occhi indiscreti. La tutela della privacy è diventata vitale: ci può spiegare perché solo la crittografia può assicurarla in modo efficace?
Un’ultima domanda, professor Baldoni. Un museo interessante come il suo in un piccolo paese come Pennabilli: come mai il calcolo e la matematica sono approdati in questo antico borgo sull’Appennino?
Mateureka, nell’anno scolastico 2012-13 (settembre 2012-giugno 2013), allestisce la mostra “L’albero della conoscenza matematica”.
Al centro della mostra troneggia un grande albero dai cui rami pendono, in formato digitale, oltre 1400 antichi libri di matematica, presenti nella biblioteca del museo.
Nel laboratorio annesso viene spiegato come nasce un libro di matematica, mostrandone tutte le fasi di ideazione e di lavorazione.
Grazie a stazioni multimediali è possibile consultare i testi o, cogliendo da un ramo dell’albero il libro desiderato, goderselo, ad esempio, sul proprio e-book reader.
Dal 7 luglio al 26 agosto 2012
Mateureka, il Museo del Calcolo di Pennabilli (Rimini), dal 7 luglio al 26 agosto 2012, ospita la mostra internazionale “Enigma. Decifrare una vittoria. I Polacchi al servizio dell’ Europa”.
La mostra riguarda la crittografia e, in particolare, grazie alla collaborazione del Consolato Generale della Repubblica di Polonia in Milano e della Regione Wielkopolska, presenta l’apporto dei matematici polacchi alla decodifica della macchina crittografica tedesca “Enigma”, fatto che ha determinato la vittoria degli alleati sul nazismo.
Da migliaia di anni la storia dell’uomo è attraversata dalla lotta fra chi inventa metodi sempre più sofisticati per trasmettere messaggi segreti e chi fa di tutto per decrittare i codici, cioè scoprirne il significato nascosto. In questo scontro vengono coinvolte la matematica, la linguistica, l’enigmistica, la statistica, l’elettronica, l’informatica, la fisica quantistica…
Fino a poco tempo fa la crittografia, anche grazie alla guerra fredda, era vista come un’arma al servizio dei militari e della sicurezza nazionale delle principali potenze. Ma questa visione è ormai obsoleta. Oggi un numero enorme di messaggi viaggia su ogni sorta di canali, dalla posta tradizionale al telefono, alla radio, al telefax, a internet e alle linee di trasmissione dei dati ad alta velocità; spesso sono informazioni preziose e riservate, da proteggere da orecchi e occhi indiscreti. La tutela della privacy è diventata vitale per tutti noi e solo la crittografia può assicurarla in modo efficace. L’integrità e la riservatezza delle comunicazioni dipendono da complessi codici realizzati grazie alla matematica.
Nella mostra sono esposti anche numerosi exhibits interattivi e ricostruzioni (dalla scitale spartana al codice di Giulio Cesare, dal disco di L.B.Alberti ai cifrari di Vigenère e di Jefferson), fino agli attuali programmi di protezione per internet e per i dispositivi e.mobile. Su stazioni multimediali è possibile sperimentare, fra l’altro, il funzionamento di Enigma e della macchina di Turing , ricordando i 100 anni dalla nascita, e visionare filmati storici sulla origine del computer perché una delle ricadute tecnologiche più importanti della lotta fra inventori e solutori di codici, fra crittografia e crittanalisi, è stato proprio il computer. Un convegno sulla crittografia quantistica concluderà la mostra, gettando uno sguardo sul futuro di questa millenaria competizione.
ORARI
Dal 7 luglio al 26 agosto 2012
Sabato e domenica ore 10-12.30 e 15.30–18.30
Museo Mateureka – Piazza Garibaldi, 1 – PENNABILLI (RIMINI)
Mateureka, nei mesi di luglio e agosto 2012, ospiterà la mostra internazionale “Enigma. Decifrare una vittoria. I Polacchi al servizio dell’Europa”.
La mostra riguarda la crittografia e, in particolare, l’apporto dei matematici polacchi alla decodifica della macchina crittografica tedesca “Enigma”, fatto che ha determinato la vittoria degli alleati sul nazismo.
Mateureka è partner della competizione di matematica, organizzata in Italia da “Matematica senza Frontiere”, per le scuole superiori e che attualmente vede coinvolti Austria, Belgio, Brasile, Bulgaria, Canada, Cina, Egitto, Emirati Arabi, Ecuador, Francia, Germania, Giordania, India, Italia, Lettonia, Libano, Madagascar, Polonia, Repubblica Ceca, Regno Unito, Romania, Russia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Togo, Tunisia, Turchia, Ungheria e USA per un totale di oltre 250.000 studenti provenienti da 10.000 classi.
Il Museo Mateureka partecipa alla prima grande festa della Matematica con la mostra “L’albero della conoscenza matematica”; sarà presente nei tre giorni il curatore della mostra, il prof. Renzo Baldoni.
Nel Laboratorio annesso: come nasce un libro di matematica e l’esposizione, in originale o in copia anastatica, dei più bei libri di matematica.
Renzo Baldoni, fondatore di Mateureka, il Museo del Calcolo di Pennabilli (Rn), curatore di oltre 50 mostre di argomento matematico, autore di vari libri, l’ultimo dei quali è Matematica Antica, attualmente si occupa del progetto “Dalla fatica al piacere di contare”.