Ecco la locandina dell’incontro:
Sabato 16 luglio 2022, alle ore 18, in piazza S. Agostino a Pennabilli, verrà inaugurato dal Ministro dell’Istruzione, On. Prof. Patrizio Bianchi, il Museo di Informatica di Pennabilli (Rimini).
L’attività del museo, così come quella del confratello Museo del Calcolo Mateureka, è rivolta principalmente alle scuole e la presenza del Ministro è anche un riconoscimento alla città di Pennabilli che, grazie ai suoi musei scientifici e alle altre realtà culturali, sta divenendo sempre più uno degli attrattori scolastici più significativi d’Italia.
Farm Cultural Park, durante l’inaugurazione della mostra “City Rebels, storie di ribellione urbana”, tenutasi a Favara, Sicilia, ha riconosciuto ufficialmente il fondatore del Museo Mateureka di Pennabilli, prof. Renzo Baldoni, come “ribelle urbano” per aver dedicato la propria vita e i propri studi alla divulgazione di temi scientifici e culturali rivolta soprattutto ai giovani e per aver fatto di Mateureka un motore di cultura e un sito di eccellenza per la divulgazione matematica.
Le caratteristiche dei ribelli urbani sono: “visione, libertà, coraggio, senso della sfida; di norma agiscono individualmente, raramente mediano con il potere. Realizzano opere impossibili e inimmaginabili che passano alla storia, ribelli si nasce”.
Il “ribelle” era in compagnia di una qualificata rappresentanza della Fondazione Valmarecchia, recatasi a Favara per costruire progetti comuni e promuovere sinergie fra la Sicilia e la Valmarecchia.
Il video presenta il museo Mateureka e l’importanza e la bellezza della matematica
ML portal-Webinar Series. Juri Marcucci, senior economist presso la Banca d’Italia, in collegamento dal museo Mateureka, ha presentato il lavoro “Machine Learning in Macroeconomics: Can we measure inflation expectations using Twitter?”
01-09-2021 E’ stata inaugurata, con grande partecipazione di pubblico, nel centro storico di Urbino la vetrina sul calcolo meccanico che racconta la storia dei numeri e degli algoritmi. La vetrina, realizzata da Digit, start up dell’Università di Urbino, in collaborazione con il Museo Mateureka di Pennabilli, fa parte del progetto “Vetrine attive” per sperimentare modi nuovi per utilizzare le vetrine come strumenti di riqualificazione urbana e comunicazione culturale.
La vetrina presenta 10 modelli di calcolatrici meccaniche, provenienti da Mateureka, e ne illustra le modalità di funzionamento. I passanti possono, utilizzando il proprio cellulare, accedere a video-tutorial e quiz scansionando i Qrcode. Il Museo del Calcolo è presente in contemporanea a Urbino, a Bologna e al Farm Cultural Park di Favara (Sicilia) con proprie esposizioni ed attività culturali che ne fanno un importante “motore” di diffusione della cultura scientifica, come riconosciuto dal prestigioso premio nazionale “Montefeltro” ottenuto e da “Mate in Italy”, sulla matematica in Italia, che ha segnalato Mateureka come sito di eccellenza per la divulgazione matematica.
Mateureka riapre da sabato 8 maggio 2021 tutti i week end, secondo la normativa. Durante la chiusura per covid il museo ha rivisto e aggiornato, con l’autorevole consulenza dell’artista Lidia Masi, le vetrine dedicate ai Romani e ai popoli del Centramerica: Maya, Inca e Aztechi.
Completamente nuova, invece, la vetrina dedicata ai Fenici con le statuette della dea Tanit e di Elissa, provenienti da Cartagine, con la presentazione del famoso problema della principessa Didone, fuggita da Tiro, alla quale gli indigeni donarono tanta terra, per fondare Cartagine, “quanta ne può essere delimitata da una pelle di bue”.
Non poteva Mateureka passare sotto silenzio i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri la cui Divina Commedia ha notevoli spunti matematici e può essere considerata non solo opera letteraria ma anche un’opera scientifica, geografica e storica, una sorta di enciclopedia del Medioevo. Per onorare il sommo poeta, la biblioteca del museo espone, eccezionalmente, in facsimile i tre meravigliosi incipit della Commedia tratti da un pregiato manoscritto illustrato del Quattrocento. Le miniature, l’elegante calligrafia e i capilettera miniati rappresentano una vera e propria delizia per gli occhi. Dopo questo deprimente periodo di chiusura, abbiamo tutti bisogno di riabituarci al bello, una visita al museo può aiutarci: è questo l’auspicio di Mateureka.
La domenica è possibile prenotare una visita guidata, previa prenotazione al numero 0541 928659; il costo è di 7 euro.
Ulteriori informazioni su www.mateureka.it o al numero 0541 928659.
Il monocordo di Pitagora è costituito da una cassa di risonanza su cui è tesa una corda. Per mezzo di un ponticello mobile è possibile modificarne l’intonazione. L’invenzione del monocordo è attribuita a Pitagora (VI secolo a.C.), veniva chiamato canon pitagorico perché lo utilizzò per determinare le relazioni matematiche tra i suoni musicali. La scala musicale costruita secondo lo schema pitagorico è basata, con rigore matematico, sull’intervallo di ottava (rapporto 2/1), di quinta (3/2), di quarta (4/3) e, costruita sugli armonici, conduce direttamente ai semitoni non coincidenti.
Il monocordo di Pitagora, fedelmente ricostruito per ascoltare i suoni musicali come 2.500 anni fa, è ora esposto permanentemente al museo Mateureka, dopo essere stato utilizzato nel corso “Matematica e Musica” organizzato dal museo e dalla Fondazione Altavalmarecchia di Novafeltria per gli allievi delle seconde e terze classi superiori.
Obiettivo del corso era quello di far comprendere agli allievi che:
- la matematica permea ogni ambito della nostra vita;
- la matematica è il linguaggio base della scienza e strumento indispensabile per razionalizzare e comprendere la realtà che ci circonda;
- la matematica è l’elemento costitutivo della bellezza presente nel mondo;
- esistono molte ed affascinanti connessioni tra la musica e la matematica: la relazione tra armonia e numeri, fra i suoni di un accordo, i fenomeni della risonanza, le chiavi delle partiture fino ai giochi musicali.
La musica è una delle principali manifestazioni culturali dell’umanità, presente in ogni luogo, geografico o storico, e infonde piacere all’uomo. La matematica è alla base della creazione musicale.
Ricercando il fondamento matematico dell’armonia musicale, i pitagorici furono i primi che applicarono la matematica alla descrizione delle leggi naturali.
Durante il corso è stata utilizzata una didattica innovativa e dinamica che, superando la lezione frontale e basata su laboratori coinvolgenti con l’utilizzo di strumenti, tecnologie e sussidi, ha stimolano la curiosità degli allievi e ne ha amplificato gli effetti educativi.
Notizie utili per visitare il museo del calcolo.
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Sarà prolungata fino al 30 agosto 2020, la fortunata mostra “Le tavole vinciane nel De Divina Proportione”, allestita al Museo del Calcolo MATEUREKA di Pennabilli (Rimini), che si era inaugurata il 1 giugno e la cui chiusura era prevista il 1 settembre 2019.
La mostra, ideata per celebrare Leonardo da Vinci in occasione dei 500 anni dalla sua morte anche in Romagna, presenta un aspetto poco conosciuto ma fondamentale per comprendere meglio l’opera del grande artista, vale a dire l’influsso che il matematico Luca Pacioli (Sansepolcro, 1445 –Roma, 1517) ha avuto sul Grande Maestro rinascimentale nel campo della matematica e della pittura.
Dal taglio decisamente divulgativo, la mostra curata dal prof. Renzo Baldoni, direttore del museo, ha attratto in modo particolare le scolaresche in visita al museo che sono accorse numerose non solo dalle Regioni limitrofe della Romagna, Toscana e Marche ma da tutta Italia.
Dall’analisi dei disegni e degli schizzi, presenti nei Codici di Leonardo, si capisce chiaramente che la matematica, presente nei suoi scritti, deve essere distinta in due periodi: prima dell’incontro con Luca Pacioli e dopo tale incontro, avvenuto a Milano nel 1496.
Il cuore della mostra consiste nell’esposizione al pubblico, per la prima volta, di tutte le 60 tavole a colori dei poliedri che Leonardo dipinse per ringraziare l’amico Luca per le lezioni di matematica e di geometria ottenute a Milano. Queste tavole hanno un notevole interesse dal punto di vista artistico e sono stupende da vedere tanto che lo stesso Pacioli, affascinato dalla loro bellezza, le inserì nel suo volume sulla proporzione, da lui chiamata divina, e le presenta con queste parole: “le supraeme et legiadrissime figure de tutti li platonici et mathematici corpi regulare et dependenti,che in prospectivo disegno non è possibile al mondo farle meglio,…facte et formate del prencipe oggi fra mortali Lionardo nostro da Venci”.
Per quanto concerne la prospettiva nei suoi dipinti, la mostra analizza tre opere: l’Annunciazione, di età giovanile, l’ Adorazione dei Magi, del periodo fiorentino, e il Cenacolo, del periodo milanese caratterizzato dalla collaborazione e amicizia tra Luca e Leonardo. Mentre nelle prime due opere il genio da Vinci applica la prospettiva con l’accuratezza che ogni bravo artista dell’epoca avrebbe usato per mestiere, nell’ Ultima Cena, invece, la prospettiva matematica è perfetta.
Strumento che simula la Gaussiana bivariata, donato dal Prof. Salvatore Grillo
Intervista a Renzo Baldoni, direttore di Mateureka, Museo del Calcolo, andato in onda su Marcopolo Tv il 5 dicembre 2018 alle ore 20.20
Presentazione della mostra: “Le tavole vinciane nel De Divina Proportione”
L’esposizione presenta l’influsso che il matematico Luca Pacioli ha avuto sul genio di Vinci. Un’occasione in più per incontrare uno dei musei più visitati d’Italia, nato dal sogno del fondatore, Renzo Baldoni.
Il segreto del successo? Allestimenti e laboratori che fanno “viaggiare” nella matematica
Dopo le grandi città italiane e francesi, anche un piccolo borgo romagnolo che mi sta a cuore, Pennabilli, onora Leonardo da Vinci con una mostra in occasione dei 500 anni dalla sua morte. L’originale Museo del Calcolo Mateureka, creato dal professor Renzo Baldoni in questo paese dell’entroterra riminese reso più famoso dal poeta e sceneggiatore Tonino Guerra, ha allestito la mostra “Le tavole vinciane nel De Divina Proportione” che presenta un aspetto fondamentale per comprendere meglio l’opera del grande artista. La mostra presenta l’influsso che il matematico Luca Pacioli ha avuto su Leonardo nel campo della matematica e della pittura. Dall’analisi dei disegni e degli schizzi, presenti nei Codici di Leonardo, si capisce che la matematica, presente nei suoi scritti, deve essere distinta in due periodi: prima dell’incontro con Luca Pacioli e dopo tale incontro, avvenuto a Milano nel 1496. Riguardo alla prospettiva nei suoi dipinti, la mostra analizza tre opere: l’Annunciazione, di età giovanile; l’Adorazione dei Magi, del periodo fiorentino, e il Cenacolo, del periodo milanese caratterizzato dalla collaborazione e amicizia tra Luca e Leonardo.
Ma il cuore della mostra è l’esposizione al pubblico, per la prima volta, di tutte le 60 tavole a colori dei poliedri che Leonardo dipinse per ringraziare l’amico Luca per le lezioni di matematica e di geometria ottenute a Milano. Queste tavole hanno un notevole interesse dal punto di vista artistico e sono stupende da vedere tanto che lo stesso Pacioli, affascinato dalla loro bellezza, le inserì nel suo volume sulla proporzione, da lui chiamata divina.
Una mostra pensata principalmente per le scolaresche in visita al museo e da loro fruibile da gennaio a maggio, ma aperta tutti i giorni, anche ai visitatori singoli, nei mesi di giugno, luglio e agosto 2019.
Salvatore Giannella
“Le tavole vinciane nel De Divina Proportione ” in occasione dei 500 anni dalla sua morte
Dopo Firenze e Milano, anche in Romagna si onora Leonardo da Vinci con una mostra in occasione dei 500 anni dalla sua morte.
Il Museo del Calcolo Mateureka di Pennabilli (Rimini) ha allestito la mostra “ Le tavole vinciane nel De Divina Proportione ” che presenta un aspetto poco conosciuto, ma fondamentale per comprendere meglio l’opera del grande artista. La mostra presenta l’influsso che il matematico Luca Pacioli ha avuto su Leonardo da Vinci nel campo della matematica e della pittura.
Dall’analisi dei disegni e degli schizzi, presenti nei Codici di Leonardo, si capisce chiaramente che la matematica, presente nei suoi scritti, deve essere distinta in due periodi: prima dell’incontro con Luca Pacioli e dopo tale incontro, avvenuto a Milano nel 1496.
Riguardo alla prospettiva nei suoi dipinti, la mostra analizza tre opere: l’ Annunciazione, di età giovanile; l’ Adorazione dei Magi, del periodo fiorentino, e il Cenacolo, del periodo milanese caratterizzato dalla collaborazione e amicizia tra Luca e Leonardo. Mentre nelle prime due opere Leonardo applica la prospettiva con l’accuratezza che ogni bravo artista dell’epoca avrebbe usato per mestiere, nell’ Ultima Cena, invece, la prospettiva matematica è perfetta.
Ma il cuore della mostra è l’esposizione al pubblico, per la prima volta, di tutte le 60 tavole a colori dei poliedri che Leonardo dipinse per ringraziare l’amico Luca per le lezioni di matematica e di geometria ottenute a Milano. Queste tavole hanno un notevole interesse dal punto di vista artistico e sono stupende da vedere tanto che lo stesso Pacioli, affascinato dalla loro bellezza, le inserì nel suo volume sulla proporzione, da lui chiamata divina, e le presenta con queste parole: “le supraeme et legiadrissime figure de tutti li platonici et mathematici corpi regulare et dependenti,che in prospectivo disegno non è possibile al mondo farle meglio,…facte et formate del prencipe oggi fra mortali Lionardo nostro da Venci ”.
Una mostra pensata principalmente per le scolaresche in visita al museo e da loro fruibile da gennaio a maggio, ma aperta tutti i giorni, anche ai visitatori singoli, nei mesi di giugno, luglio e agosto 2019.
La mostra presenta l’influsso che il matematico Luca Pacioli ha avuto su Leonardo da Vinci nel campo della matematica e della pittura. Dalla matematica nei Codici, alle perfette proporzioni e alla prospettiva nei disegni di Leonardo fino all’esposizione al pubblico delle 60 tavole a colori dei poliedri che Leonardo, nel 1498, ha mirabilmente disegnato per il volume “De Divina Proportione” di Luca Pacioli.
“le supraeme et legiadrissime figure de tutti li platonici et mathematici corpi regulare et dependenti,che in prospectivo disegno non è possibile al mondo farle meglio,…facte et formate del prencipe oggi fra mortali Lionardo nostro da Venci.” (Luca Pacioli, “De Viribus Quantitatis”)
- Per le scuole in visita: da gennaio a maggio 2019
- Per i visitatori singoli: giugno, luglio, agosto 2019
Guarda la locandina
Un matematico italiano è tornato a vincere la Medaglia Fields, considerato il Nobel per la Matematica. E’ stato assegnato ad Alessio Figalli, 34 anni e ordinario al Politecnico di Zurigo. Il celebre premio si tinge così con il tricolore dopo 44 anni, quando venne assegnato ad Enrico Bombieri.
Figalli è stato premiato “per le ricerche nella teoria del trasporto ottimale, che si occupa del modo più economico per trasportare oggetti da un luogo a un altro, e agli studi sulle equazioni a derivate parziali e sulla probabilità”, i suoi studi hanno permesso di affinare la comprensione dal punto di vista matematico di svariate cose: dalla forma dei cristalli alla meteorologia, passando dal modo in cui il ghiaccio si scioglie in acqua.
L’idea nacque nel XVIII secolo con Gaspard Monge, un matematico a cui Napoleone Bonaparte chiese di ottimizzare il trasporto di materiali per delle fortificazioni.
Nella matematica italiana c’è una lunga tradizione di studio di quelle che sono chiamate “superfici minime” (o minimali), che sono forme che minimizzano una certa quantità. Il cerchio è un semplice esempio di una superficie minima, poiché è la forma che minimizza il perimetro richiesto per racchiudere una certa area. Le superfici minime appaiono in molti campi della matematica. Sono anche familiari nella vita di tutti i giorni. Pensiamo a una bolla di sapone: essa si allunga e ondeggia mentre si gonfia a partire dalla bacchetta, ma dopo essersi staccata si deposita in forma di una sfera. Il motivo è che per la pellicola di sapone, la sfera è la forma più stabile: è la forma che occupa la minor quantità di superficie e quindi richiede meno energia per il proprio mantenimento. I cristalli sono un’altra forma minimale. Sono come sembrano: simmetrici e poligonali, perché per i materiali cristallini è questa la forma che usa la minor quantità di energia.
Le medaglie Fields sono state istituite nel 1936 e chiamate in questo modo in onore del matematico canadese John Charles Fields, che finanziò un fondo per la loro assegnazione.
In questa mostra vengono presentate 100 tavole dell’Encyclopédie di Diderot e d’Alembert che più direttamente richiamano la matematica e la geometria applicata alla natura, ad altre scienze e al lavoro dell’uomo: nell’architettura, nell’astronomia, nelle tecniche artistiche, nella musica e negli strumenti, nelle scienze e nelle tecniche tradizionali, nell’arte militare e nei mestieri della vita quotidiana.
Sarà possibile, inoltre, comprendere la vita del ‘700 attraverso la visione di tutte le 2794 tavole dell’Encyclopédie grazie ad una stazione multimediale appositamente attrezzata.
Una notazione particolare alla nascita e all’importanza dell’ Encyclopédie nel ‘700: secolo dei Lumi e quindi uno sguardo a Diderot, d’Alembert e, specialmente, ai matematici della rivoluzione francese: Condorcet, Monge, Carnot, Legendre, Lagrange, Laplace.
Viene presentato integralmente il Discours préliminaire di D’Alembert che enuncia il programma filosofico e l’impegno intellettuale di tutta l’opera e si conta ormai tra i testi classici dell’Illuminismo.
Pennabilli città Museo.
19 maggio 2018 ore 21
L’iraniana Maryam Mirzakhani, prima donna a ricevere la prestigiosa Medaglia Fields per la matematica, è morta a 40 anni negli Stati Uniti per un cancro al seno.
La medaglia Fields, considerata il Nobel per la matematica, nel 2014 era stata assegnata a Maryam Mirzakhani per le sue ricerche relative alla geometria complessa e ai sistemi dinamici.
Nata nel 1977, Mirzakhani si era già distinta in gioventù vincendo due medaglie d’oro alle Olimpiadi della matematica. Nel 2004 aveva ottenuto un Phd ad Harvard e poi aveva iniziato ad insegnare a Stanford.
Nel 2015 il Museo Mateureka l’aveva invitata, come prima donna a vincere la medaglia Fields dopo 52 uomini, all’inaugurazione della mostra su Ipazia, prima donna matematica della storia di cui abbiamo ragionevoli informazioni documentate.
Mateureka ricorda con affetto Maryam e ne onora la memoria.
COSMOGONIE
rassegna di opere di
PAOLO BARLUSCONI
a cura di Michele Caldarelli
in mostra il COSMO inteso come MULTIVERSO
esplorato, letto e interpretato mettendo a confronto le più diverse teorie
in un clima di sinergia possibile fra le arti e le scienze.
1 – 23 luglio 2017: tutti i giorni ore 9.30/12.30 e 15.30/18.30
inaugurazione: sabato 1 luglio 2017 ore 10:30
L’ARGOMENTO del progetto COSMOGONIE è il COSMO. Un cosmo inteso come MULTIVERSO visto, letto e interpretato mettendo a confronto le più diverse teorie che via via vengono raccontate e spiegate in occasione di incontri, manifestazioni e convegni a carattere interdisciplinare. L’intenzione programmatica del progetto, qui a Pennabilli per la sua diciannovesima tappa espositiva, è quella di sviluppare un clima di sinergia possibile fra le arti e le scienze che non trascuri alcuna disciplina e ne favorisca ispirazione reciproca proponendo interventi di fisici, astronomi, matematici, architetti, poeti, filosofi, astrofisici, botanici…
LE OPERE esposte sono realizzate da Paolo Barlusconi con i materiali più disparati di uso quotidiano e di produzione industriale, utilizzati come elementi, segni alfabetici o grammaticali per articolare un racconto. L’estro creativo però non è lasciato al caso… ogni opera viene anzi elaborata tenendo presenti regole e funzioni geometrico-matematiche di proporzionamento (la Sezione Aurea, ad esempio) in base alle quali tutto viene strutturato secondo rapporti di equilibrio la cui ragion d’essere è scandita dai numeri.
MATEUREKA, il museo del Calcolo di Pennabilli (Rimini), custodisce la memoria degli strumenti e delle idee che hanno fatto grande la storia del calcolo e della matematica anche grazie ad importanti reperti archeologici, antichi strumenti di calcolo e testi matematici e ad emozionanti sale laboratorio dove, giocando, si sperimentano i concetti e le idee della matematica con l’intento di trasmettere non solo conoscenze ma, principalmente, emozioni. Fra i tanti e prestigiosi riconoscimenti, quelli recenti dell’Università di Urbino che ha premiato Mateureka “per il rigore scientifico delle esposizioni” e Mate in Italy che lo ha segnalato come “luogo d’eccellenza per la divulgazione matematica in Italia”.
COSMOGONIE
rassegna di opere di
PAOLO BARLUSCONI
a cura di Michele Caldarelli
in mostra il COSMO inteso come MULTIVERSO
esplorato, letto e interpretato mettendo a confronto le più diverse teorie
in un clima di sinergia possibile fra le arti e le scienze.
1 – 23 luglio 2017
aperto tutti i giorni: 9.30/12.30 e 15.30/18.30
inaugurazione: sabato 1 luglio 2017 ore 10:30
Ore 18
inaugurazione della sezione egizia permanente e visita guidata con possibilità di realizzare un selfie con la mummia.
Su MATE, mensile di matematica, reportage su Mateureka di Salvatore Giannella
Da “MATE“, mensile di matematica, ottobre 2016.
L’interesse e la partecipazione delle scolaresche e del pubblico per la mostra “Antico Egitto: la vita e la morte lungo il Nilo” ha indotto il direttivo del museo Mateureka a renderla permanente; la piccola sezione egizia entra così a far parte del percorso museale. Essa è principalmente rivolta a chi, anche per la prima volta, si avvicina al mondo dei faraoni.
Vengono presentati aspetti interessanti della vita quotidiana nell’Antico Egitto, desunti anche da una raccolta di ostraca provenienti dal villaggio di Deir el-Medina, vicino a Luxor ed informazioni sul mondo dei vivi (scrittura e geroglifici, religione, matematica e astronomia, vita quotidiana, personaggi famosi, centri e monumenti) e sul mondo dei morti ( imbalsamazione, rituali funerari, psicostasia, libro dei morti, corredo funerario).
I testi sintetici ma rigorosi, le illustrazioni spettacolari, le gigantografie, gli oggetti esposti e le ricostruzioni fedeli agli originali delle collezioni egizie, alcune delle quali mirabilmente eseguite dall’artista Lidia Masi, senza alcuna pretesa di esaurire la materia egittologica, stimoleranno sicuramente nel visitatore il desiderio di approfondire la conoscenza di questa meravigliosa ed importante civiltà.
La ricostruzione poi di una camera funeraria, con mummia e sarcofago, trasmette la stessa emozione che si prova nella Valle dei Re, tanto che il selfie (autoscatto) con la mummia è molto apprezzato dai visitatori.
Particolare attenzione è stata dedicata alla scienza, all’astronomia e alla matematica degli antichi egizi. Con alcune particolarità, di cui il museo Mateureka va fiero, come l’esposizione di ben 280 cartigli, con i nomi di quasi tutti i faraoni che hanno regnato per circa 3.500 anni, che ha destato l’interesse di esperti egittologi; o la possibilità , per gli studiosi, di approfondire nella loro interezza il libro dei morti, il testo principale della letteratura religiosa egizia, e il papiro matematico di Rhind ( o di Ahmes), la più importante fonte di informazioni matematiche dell’ antico Egitto.
Il logo raffigura Nefertiti, la più bella e celebre regina egizia, con il faraone Akhenaton, suo marito, e una figlia che idealmente, dopo 3.350 anni, si incontrano a Pennabilli sotto il segno della pace e dell’amore.
Per maggiori informazioni e l’elenco completo degli oggetti esposti, il più antico dei quali ha oltre 3.000 anni, clicca sul logo o sulla scritta evidenziata qui sotto.
per sapere com’è strutturata la mostra e cosa potrai vedere, clicca qui
Richiedi informazioni
Giovedì 28 luglio 2016, ore 17.30, visita guidata al museo Mateureka