L’Alto Medioevo fu veramente un'”età buia” per la scienza e la matematica. Attorno al 1000 Gerberto introdusse in Europa l’uso delle cifre indoarabiche.
Leonardo Pisano, detto “Fibonacci” (1175-1240 circa), il massimo matematico europeo del Medioevo, scrisse il Liber Abaci e la sua descrizione del sistema di numerazione indo-arabico svolse un ruolo importante nella trasmissione della cultura matematica.
Nel XII secolo iniziò l’epoca delle grandi traduzioni, dall’arabo in latino e dal greco in latino, dei principali trattati scientifici e matematici.
Nascono le prime università: Bologna, Parigi, Oxford e Cambridge.
Questo fermento prenderà slancio nel XIII secolo, permettendo all’Occidente di recuperare il suo ritardo scientifico.
Durante l’oscurantismo medioevale i monasteri preservarono dalla distruzione le più importanti opere non solo letterarie, ma anche scientifiche e matematiche.
Nel Medioevo l’università tollerò a lungo l’insegnamento privato della matematica, esclusa dal cursus studiorum.
Fibonacci, nel suo Liber Abaci, sostiene l’idea che aritmetica e geometria sono connesse tra loro e si rafforzano l’una con l’altra. La sua descrizione del sistema di numerazione indo-arabico svolse un ruolo importante nella trasmissione della cultura matematica.
Lo studioso inglese Sacrobosco (XIII secolo) scrisse un’opera di grande successo, L’algoritmo comune, che contribuì in modo significativo a diffondere in Occidente l’uso delle cifre arabe.