Il monocordo di Pitagora è costituito da una cassa di risonanza su cui è tesa una corda. Per mezzo di un ponticello mobile è possibile modificarne l’intonazione. L’invenzione del monocordo è attribuita a Pitagora (VI secolo a.C.), veniva chiamato canon pitagorico perché lo utilizzò per determinare le relazioni matematiche tra i suoni musicali. La scala musicale costruita secondo lo schema pitagorico è basata, con rigore matematico, sull’intervallo di ottava (rapporto 2/1), di quinta (3/2), di quarta (4/3) e, costruita sugli armonici, conduce direttamente ai semitoni non coincidenti.
Il monocordo di Pitagora, fedelmente ricostruito per ascoltare i suoni musicali come 2.500 anni fa, è ora esposto permanentemente al museo Mateureka, dopo essere stato utilizzato nel corso “Matematica e Musica” organizzato dal museo e dalla Fondazione Altavalmarecchia di Novafeltria per gli allievi delle seconde e terze classi superiori.
Obiettivo del corso era quello di far comprendere agli allievi che:
- la matematica permea ogni ambito della nostra vita;
- la matematica è il linguaggio base della scienza e strumento indispensabile per razionalizzare e comprendere la realtà che ci circonda;
- la matematica è l’elemento costitutivo della bellezza presente nel mondo;
- esistono molte ed affascinanti connessioni tra la musica e la matematica: la relazione tra armonia e numeri, fra i suoni di un accordo, i fenomeni della risonanza, le chiavi delle partiture fino ai giochi musicali.
La musica è una delle principali manifestazioni culturali dell’umanità, presente in ogni luogo, geografico o storico, e infonde piacere all’uomo. La matematica è alla base della creazione musicale.
Ricercando il fondamento matematico dell’armonia musicale, i pitagorici furono i primi che applicarono la matematica alla descrizione delle leggi naturali.
Durante il corso è stata utilizzata una didattica innovativa e dinamica che, superando la lezione frontale e basata su laboratori coinvolgenti con l’utilizzo di strumenti, tecnologie e sussidi, ha stimolano la curiosità degli allievi e ne ha amplificato gli effetti educativi.