“Questo misterioso 3,14159… che entra da ogni porta e da ogni finestra e che si trova sotto ogni tetto.”
Augustus De Morgan(1806-1871)
Il rapporto fra una circonferenza e il proprio diametro, simbolicamente rappresentato da π , è nascosto nei ritmi delle onde acustiche come di quelle del mare; interviene spesso in matematica, fisica, statistica, ingegneria, architettura, biologia, astronomia e persino nelle arti.
La più antica documentazione del pi greco è sul papiro di Rhind (1650 a.C.) : per lo scriba egizio Ahmes π = 3,16049, una precisione notevole se pensiamo che per i babilonesi e gli ebrei , mille anni dopo, il valore era 3.
Archimede (287-212 a.C.), con il metodo di esaustione descritto nel suo Misura del cerchio trovò, come media, π = 3,1419. Su un trattato romano di agrimensura troviamo π = 4 (bravi soldati ma pessimi matematici!!!).
In tutta l’Asia il valore del pi greco più usato era la radice quadrata di 10 e fu anche il valore che si diffuse dall’India all’Europa, e che fu usato nel medioevo dai matematici di tutto il mondo. Viète, nel 1579, espresse per la prima volta π usando un prodotto infinito facendo così evolvere la matematica verso identità trigonometriche avanzate e verso il calcolo infinitesimale. Significativi, sul π , i lavori di Snell (1621), Wallis, Pascal, Keplero, Cavalieri, Fermat e i padri del calcolo infinitesimale Leibniz e Newton e, alla metà del settecento, Eulero.
Oggi, grazie ai computer, siamo arrivati a calcolare il π fino a 60 miliardi di cifre decimali.
Il pi greco è un numero irrazionale (Lambert, 1767) (i suoi decimali non hanno mai fine) e trascendente (Lindemann, 1882), cioè non è algebrico e non può essere costruito con riga e compasso e così la quadratura del cerchio, problema che aveva occupato i matematici dall’epoca di Ippocrate fino ai tempi moderni, è impossibile.
L’affascinante pi greco è un tema fisso della cultura matematica da più di due millenni e mezzo e i matematici sperano di svelare alcuni dei misteri che circondano π , una costante universale ancora non ben conosciuta nonostante la sua natura relativamente elementare.