LA SETTIMANA DELLA SCIENZA AL LICEO “RIGHI” DI CESENA

(31 marzo – 7 aprile 2001)

L’impiego dei numeri ci pare tanto ovvio che tendiamo a considerarlo un atteggiamento innato dell’uomo, come il camminare o il parlare; in realtà non si è sempre contato come facciamo noi attualmente, né scritto le cifre allo stesso modo. La storia del calcolo è la storia di una grande invenzione distribuita nell’arco di molti millenni, un’evoluzione complessa che ha alla base le grandi civiltà del passato. Ancora pochi secoli fa in Europa si calcolava non già servendosi di cifre, bensì sulle dita della mano, quando non con gettoni su tavole, e la contabilità veniva tenuta con bastoni intagliati.

Dove e quando ha avuto inizio questa fantastica avventura della intelligenza umana? L’evento si perde nella notte delle ere preistoriche, ma una cosa è certa: vi fu un tempo in cui l’uomo non sapeva assolutamente contare. La riprova è data dal fatto che esistono oggi parecchie popolazioni “primitive” incapaci di concepire il concetto di numero e che ignorano persino che due più due fa quattro. Tutto deve aver avuto inizio con quell’artificio che viene detto “proprietà dell’accoppiamento” che permette di confrontare facilmente due raccolte senza far ricorso al computo astratto. Fu certamente grazie a questo principio che l’uomo preistorico, nel corso di parecchi millenni, poté fare della aritmetica persino prima di assumere coscienza e di sapere cos’è un numero astratto. Avuto poi accesso all’astrazione dei numeri, appresa la differenza che esiste fra il numero cardinale e il numero ordinale, l’uomo si trovò ben presto alle prese con un problema: come indicare numeri elevati con la minor quantità possibile di simboli? L’idea di fondo fu il raggruppamento per decine, dai matematici ciò viene definito “impiegare la base dieci”. Non tutte le culture hanno però risolto allo stesso modo il problema della base, e la dieci non è stata l’unica alla quale gli uomini si siano riferiti nel corso del tempo.

Gli eventi principali che hanno completamente modificato l’esistenza dell’uomo sono stati l’uso del fuoco, lo sviluppo dell’agricoltura e il relativo progresso urbanistico e tecnologico, l’invenzione della scrittura e quella dello zero e delle cifre dette “arabe”. Al pari della scrittura, lo zero e le nostre moderne cifre figurano tra i più possenti strumenti intellettuali di cui disponga l’uomo odierno, e calcoli irrealizzabili per millenni sono stati resi possibili grazie alla loro scoperta. Tale storia ha avuto inizio poco più di cinquemila anni fa quando certe società elaborarono l’idea di rappresentare i numeri mediante segni grafici, furono così inventate le cifre.

La mostra Per una storia del calcolo, presentata al Liceo Righi di Cesena, è naturalmente solo una piccola sintesi, un assaggio, della sezione Calcolo del Museo di Pennabilli. Nella mostra, attraverso gli strumenti matematici esposti nelle vetrine, il tavolo interattivo e i cartelloni esplicativi si ripercorre la lunga storia dell’invenzione dei numeri: dalla preistoria dei numeri a come l’uomo ha imparato a contare, l’invenzione della base e delle cifre, la matematica delle grandi civiltà del passato, il principio rivoluzionario dello zero, la nascita delle cifre arabe, gli strumenti che hanno aiutato l’uomo a passare dalla “fatica” al “piacere” di contare.

EXHIBIT

  • vetrina 1: La preistoria del calcolo: intagli su osso o legno, sassi, nodi su corde (35000-20000 a.C.), tavolette e calculi sumeri (3100 a.C.), crivello di Eratostene (250 a.C.) per la ricerca dei numeri primi, abaco romano (sec I d.C.), frammento di lapide romana.
  • vetrina 2: macchine da calcolo: suan pan (pallottoliere o abaco) cinese, tavola per contare (1000 d.C), quipù inca (sec XII), pietra del Sole o calendario azteco (sec XV), bastoni di Nepero (1617), regoli intagliati di pastori svizzeri (fine sec. XVIII).
  • vetrina 3: L’alba della scienza (sec XVII e XVIII) : I logaritmi (Nepero-1614; Briggs- 1617), regolo circolare, regoli moderni, ottante e sestante (matematica, astronomia, navigazione), libri di matematica.
  • vetrina 4 : Calcolatrici meccaniche (sec XIX e XX): Comptometer, Burrough calculator, Triumphator, Thates, Torpedo, Addiator.

   
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